lunedì 23 gennaio 2012

Rivista TreDiNotte


Li abbiamo incontrati un po' di giorni fa, era l'anno scorso, c'è una rivista letteraria a Savona e questa cosa ci piace molto. Dei link veri e propri non ci sono però c'è google che praticamente è un motore di ricerca e se ci scrivi sopra la cosa che stai cercando la trovi quasi sempre o trovi qualcosa che ti fa venire voglia di cercare altre cose e poi altre cose e poi altre cose e alla fine ti viene voglia di andare in giro restando seduto. Come al solito.

sabato 21 gennaio 2012

giovedì 19 gennaio 2012

Un racconto che inizia così

   Avendo ucciso mia madre in circostanze di singolare atrocità, venni arrestato e sottoposto a un processo che durò sette anni. Rivolgendosi alla giuria, il Giudice della Corte di Assoluzione sottolineò che si trattava di uno dei delitti più orripilanti che egli si fosse mai trovato a esaminare.
   Al che il mio avvocato si alzò e disse:
   "Con il permesso di Vostro Onore, vorrei far notare che un delitto può essere orripilante o gradevole soltanto se paragonato ad altri. Se foste a conoscenza dei particolari riguardanti l'assassinio dello zio, assassinio perpetrato dal mio cliente in precedenza all'attuale, potreste discernerne in questo suo ultimo reato (se reato lo si può definire) qualcosa di molto simile alla tenera sopportazione e alla filiale considerazione per i sentimenti della vittima. La spaventosa ferocia dell'assassinio precedente non poteva in alcun modo conciliarsi con qualsivoglia ipotesi di non colpevolezza; e se non fosse stato per il fatto che l'onorevole giudice innanzi a cui egli venne processato era presidente di una società di assicurazione sulla vita che contemplava il risarcimento per impiccagione, - società presso la quale il mio cliente aveva una polizza - sarebbe arduo concepire come egli abbia potuto essere ragionevolmente assolto. Se Vostro Onore volesse prendere conoscenza dei fatti al fine di trovare in essi qualche elemento di indirizzo e guida per le decisioni di Vostro onore, codesto sventurato, il mio cliente, acconsentirà a sottoporsi all'ingrata bisogna di raccontarveli sotto giuramento"

Dal racconto "Il mio assassinio preferito" di Ambrose Bierce



martedì 17 gennaio 2012

Robbe

Dopo un periodo di autoesiliazione nei boschi pantonati

"Il coloratore" di Robbe

 il nostro robbe è tornato allo scanner ricordandoci di quanto fosse possibile fare le illustrazioni raccontate:

"Sette bottoni e un accoltellato" di Robbe

Al primo bottone ti immagini il rischio, lo prospetti lontano, la camicia è lunga, la sua mano incerta. Fino a poco prima non ricordavi come si chiamasse e comunque non è il momento di indagare certi particolari di quella che non è la vostra vita adesso, visto che sta già al secondo bottone, anche lì, lentamente, impegnata a dosare dita e unghie, che in fondo è brava, dài, che quando mi ha detto “mi piaci tantissimo” guardandomi negli occhi e io le ho risposto “mi piaci perché ti piaccio tantissimo” lei si è messa a ridere e mi ha abbracciato, lì ho pensato che probabilmente l'aveva presa come una battuta, e ha fatto ridere anche me. “Qualcosa ti fa ridere?” mi dice adesso che siamo al terzo bottone, “mi fa ridere che ti piaccio tantissimo, sei proprio una cretina” e lei ancora contenta ma tra poco vedrai come scappa, quando comincia a vedersi il sangue posso fare tutte le belle battute che voglio che intanto vedrai, ed è già al quarto bottone e non dice niente, sospira soltanto, allora anch'io sospiro pensando alla semplicità dell'infilzarsi di una lama indelebile sul fianco, come potrebbe essere un tatuaggio carino, col dolore che lascia un ricordo di un amore. “Mi ami?” dice lei al quinto, sopra lo spazio di un ombelico che adesso, buco nero, la riporterà nella giusta dimensione, dove si vede un uomo con una ferita che gronda sangue, che macchia lenzuola. “Ho amato” dico, “ho amato tantissimo” e vorrei anche dirle che ho finito il mio amore, che non ne ho più, che mi è uscito tutto da quel fianco, l'amore, con onestà, insieme al sangue, ma lei con leggerezza ascolta come preferisce e preferisce continuare a sbottonare anche il sesto bottone, e di fronte ad un taglio che dovrebbe farsi evidente spalanca lo sguardo su di me e crea l'illusione di un armonia che avevo dimenticato, che non esisteva più fino a poco fa. Il settimo è già sbottonato, io sono pronto adesso a guardare il tempo davanti a me e vederlo inciampare nel tuo, che sono vivo, e ricordo benissimo il tuo nome.

domenica 15 gennaio 2012

Casa Editrice Gigante

Comunicazione di servizio:

abbiamo deciso di spostarci qui
proprio qui
dove siete già adesso
quindi è inutile cliccare qui
ci siete già
qui

venerdì 13 gennaio 2012

El Aleph


Lo sapete?
El Aleph s'è rifatto il sito, tutto nuovo e bellino, adesso bisogna vedere come reggeranno questa grande, nuova, responsabilità.
Alé l'Aleph!

mercoledì 11 gennaio 2012

Con l'Immaginario (Paolo)

Una cosa importantissima che era anche un po' l'ora di dire, anche un po', è che in fondo facciamo i fumetti e i fumetti sono una delle cose migliori al mondo.
Paolo è lui, lo sapete, il fumetto vero e proprio lo fa proprio lui.
E guardate questa quant'è bella nonostante sia solo una vignetta:


giovedì 5 gennaio 2012

FUMATORE ITALIANO

Son 60 anni che fumo,
un pacchetto al giorno,
solo marlboro,
rosse.

Ad esempio la mia amica aveva le merit,
ho fatto un tiro e quasi vomito.
Che schifo.
Nemmeno le light riesco,
solo marlboro rosse.
Marlboro italiane però.

Sono stato in francia,
le marlboro francesi fanno schifo,
avevo delle marlboro italiane
mi sono durate un giorno
poi non ho più fumato.
In francia non fumo.

Ci pensavo l'altro giorno che ho tutto questo catarro ed è stato dio a
volerlo se fossi
nato in francia
non
fumerei